[vc_row][vc_column width=”1/1″][dt_gap height=”20″][vc_column_text]Sabato 2 aprile prima uscita del corso sul Carega parte veronese, ritrovo al rifugio Revolto.

Avvicinamento 1 oretta sino a questo bell’anfiteatro che abbiamo provveduto a devastare con le nostre prove di progressione su neve.[/vc_column_text][dt_gap height=”20″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_single_image image=”47″ border_color=”grey” img_link_target=”_self” img_size=”large”][dt_gap height=”20″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_column_text]I vari istruttori si sono prodigati per farci ben comprendere le tecniche che sono, a seconda del grado di difficoltà crescente,

1. progressione incrociata adatta per pendenze medie e terreno classico (esempio dell’uscita).
2. progressione omologa fondamentale adatta per un terreno che presenta tratti più ripidi.
3. progressione a triangolo adatta per terreno costantemente ripido e impegnativo.

Quella che abbiamo approfondito e’ la incrociata che si ottiene muovendo in sequenza o simultaneamente braccio sinistro – gamba destra oppure braccio destro – gamba sinistra.

Nello specifico Nicola ci ha fatto provare sopratutto la progressione incrociata non simultanea dove per non simultaneo si intende lo spostamento di un arto alla volta (3 punti fissi) mantenendo sempre lo schema di movimento incrociato.

Da non dimenticare, calcare con decisione il tacco dello scarpone, piccozza in appoggio verticale, becca a monte, faccia a valle, piede esterno rivolto a valle (se abbiamo calzato i ramponi).

Quindi immaginando di tracciare sul pendio due rette perpendicolari tra loro di cui una sulla linea di massima pendenza, l’equilibrio ottimale si ottiene facendo si che i piedi si trovino sempre su due quadranti opposti, quindi mai appaiati o addirittura l’uno davanti all’altro in linea retta.

Movimento di inversione di marcia, ovvero salendo mi puo’ capitare di andare a zig zag quindi per invertire devo:

1- posizione base: piede a monte avanti, piccozza e piede opposto arretrati
2- piccozza avanti in appoggio verticale
3- spostare e ruotare il piede a valle e affondare nella neve lo scarpone di punta all’altezza dell’altro piede
4- Impugnare con entrambe le mani la testa della piccozza, ruotare il piede interno alla curva e affondarlo nella neve
5- Eseguire il cambio del lacciolo e orientare il busto verso la direzione di marcia

6- Spostare il piede esterno alla curva in avanti appoggiando lo scarpone lungo la direzione di marcia; si ritorna così nella posizione di base

In scivolata, piccozza al petto, una mano all’estremita’ bassa del manico, l’altra infilata nel lacciolo e che impugna la testa, pronta per essere usata in autoarresto, faccia a monte, gambe alte a valle altrimenti si incorre nel ribaltamento (provato personalmente e per nulla simpatico).

Lezione sulle soste:

Sosta mobile – semimobile – fissa

Nel nostro caso abbiamo visto la mobile a due ancoraggi.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/1″][dt_gap height=”20″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_single_image image=”48″ border_color=”grey” img_link_target=”_self” img_size=”large”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/1″][dt_gap height=”20″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_column_text]Ripasso generale con nodi a otto, mezzo barcaiolo e barcaiolo.

Predisposizione sosta di emergenza:

scavare mezzo mt – metto i bastoncini picozza bottiglia zaino e li avvolgo con il barcaiolo.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/1″][dt_gap height=”10″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_single_image image=”49″ border_color=”grey” img_link_target=”_self”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/1″][dt_gap height=”20″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_column_text]e poi eseguo la calata del compagno..[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/1″][dt_gap height=”20″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_single_image image=”50″ border_color=”grey” img_link_target=”_self” img_size=”large”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/1″][dt_gap height=”20″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_column_text]nell’esempio che vediamo nella foto sopra e’ stata usata la picozza, con l’ausilio del mezzo barcaiolo si puo’ iniziare la calata del compagno che poi provvedera’ a sua volta a in fase di discesa a mettere le protezioni che riterra’ necessarie usando sempre la tecnica dell’oggetto legato con un nodo barcaiolo.

Infine chi ha fatto sicura ora scende recuperando tutto il materiale fino alla sosta.

Nicola ha poi predisposto una longe con utilizzo del discensore ( che vorrei rivedere perche’ in merito non ho ancora le idee chiare ).

Qui sotto i ragazzi che tentano inutilmente di scardinare la sosta ( monodirezionale ) !!!!![/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/1″][dt_gap height=”20″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_single_image image=”51″ border_color=”grey” img_link_target=”_self” img_size=”large”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/1″][dt_gap height=”10″][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_column_text]Per la tranquillità di tutti i lettori vi comunico che questo articolo e’ stato visionato dal Pier!

Alla prossima![/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]